Cosa fare a casa: consigli per i genitori
I comportamenti dei bambini con Mutismo Selettivo, sebbene molto simili, non sono tutti uguali. Ogni bambino trova il suo personale modo di rapportarsi all’unica cosa che li accomuna tutti: una profonda ansia. La maggior parte di questi bambini ha paura e si sente a disagio all’idea di dover parlare. Ed ecco che c’è chi smette di parlare appena varcata la soglia di casa, chi invece anche tra le mura domestiche trova difficoltà ad esprimersi, chi parla solo con persone adulte, chi lo fa solo con i propri coetanei, puo’ anche accadere che il bambino possa chiacchierare ininterrottamente con una zia o zio e che comunichi solo in modo non verbale quando incontra questo membro della famiglia il giorno dopo.
Non sono soltanto i bambini affetti da Mutismo Selettivo a soffrire in silenzio, ma anche le loro famiglie. I genitori a volte si sentono impotenti e non capiscono perché i loro figli non parlino: frustrazione, rabbia, senso di colpa e disperazione fanne parte di un insieme di emozioni che possono provare i genitori.
Ognuno di loro seleziona le persone con cui si sente a proprio agio e parla con loro tranquillamente. Ma perché con le altre persone no? Cosa posso fare, e cosa non devo fare io, come genitore?
Il primo atteggiamento importante, sia nei contesti sociali che a casa, è non forzarlo mai a parlare. Utile invece, al fine di ridurre l’ansia è creare un clima rilassato e rassicurante, non punirlo o minacciarlo in caso di silenzio, non utilizzare premi come forma di ricatto (ad esempio: “Se parli ti compro quel che vuoi”), e tantomeno farlo sentire in colpa in caso di fallimento (“Se non parli la mamma è triste”).
Occorre evitare di creargli eccessive aspettative o sminuire la sua difficoltà, al contrario mostrare una pacata fiducia in lui può risultare un atteggiamento rinforzante. Altra modalità di interazione importante, da parte del famigliare, è non mostrare eccessiva meraviglia o felicità nel caso in cui il bambino iniziasse a parlare in luoghi o con persone differenti.
Importante inoltre spiegargli il Mutismo Selettivo, utilizzando parole semplici e dando un nome e una connotazione chiara alla sua difficoltà, permettendogli così di realizzare di non essere il solo a viverla. Rassicuratelo costantemente: gli volete bene e siete pronti ad aiutarlo in qualsiasi momento.
Utilizzate strategie creative per rendere semplici situazioni ansiogene: create dei giochi, siate divertenti e stimolanti, lanciate piccolissime sfide.
Favorite progressivamente la sua autonomia, coinvolgendolo in azioni quotidiane di cura personale e aiuto domestico, create iniziative, programmate insieme le attività che lo riguardano. Dategli piccole opportunità di socializzazione invitando compagni a casa (luogo per lui rassicurante).
Collaborate infine con scuola e insegnanti. Fatevi descrivere il vostro bambino in classe, i suoi atteggiamenti che potranno essere molto diversi da quelli adottati in famiglia: può succedere che la sensazione sia quella di non riconoscere il proprio figlio negli atteggiamenti inibiti adottati nei contesti sociali.
Comprendere i suoi atteggiamenti in pubblico, essere disponibili a ricevere aiuto anche da uno specialista, vi aiuterà ad aiutarlo.