“Pubblichiamo la testimonianza di una donna che ci racconta del proprio difficile percorso di crescita, partendo dall’infanzia fino ad oggi, il suo scritto è trasparente, autentico, arriva al cuore di chi legge, ci coinvolge mettendoci a conoscenza della sofferenza che ha vissuto, ci fa dono di condividere con noi lettori la sua esperienza a contatto con il mutismo selettivo e lo fa in modo critico e consapevole, ma si firma con l’immagine di un pelusche piuttosto che con il suo nome.
Generalmente non pubblichiamo testimonianze anonime ma in questo caso abbiamo voluto farlo poichè apprezziamo e ringraziamo colei che è riuscita a raccontarci le proprie cadute e la propria capacità di rialzarsi, dando una testimonianza di speranza;
comprendiamo che per chi è stata muto selettiva per un periodo della sua vita e che riconosce ancora adesso di avere alcune difficoltà relazionali, firmarsi non è scontato ma ci auguriamo che riuscire a scrivere il proprio nome sotto una testimonianza possa essere un altro prossimo traguardo della nostra amica!
intanto la ringraziamo per il dono che ci fa con le sue parole.
Grazie e buona lettura!
Sentirsi “sbagliati”
Molte volte mi sono sentita così, a disagio, sbagliata, come “un pesce fuor d’acqua”, chissà perchè… i miei compagni a scuola ridevano e giocavano mentre io rimanevo in disparte e parlavo solo con due o tre compagne. Anche quando la maestra mi interrogava non riuscivo ad esprimermi, perchè l’ansia mi bloccava al solo pensiero di parlare davanti a tutti. All’inizio non capivo neanch’io cosa avessi, le maestre dicevano “è soltanto timidezza, crescendo diventerà più spigliata”, ma per me non è stato così semplice, riuscivo a parlare senza problemi solo con i miei famigliari. Io sono uscita dal mutismo selettivo crescendo, soprattutto cambiando ambiente, scuola, compagni, iniziando a lavorare e facendo qualche soggiorno linguistico all’estero. Vivendo diverse esperienze che mi hanno trasformata in una donna. Anche la Pet-therapy mi ha in un qualche modo aiutato, gli animali sono esseri semplici, speciali e meravigliosi. Tuttavia non sono di certo diventata una chiacchierona, purtroppo in certe situazioni l’ansia sociale resta, è inevitabile. Quando ero ancora alle scuole medie c’erano i soliti “bulletti” a cui piaceva fare scherzi e prendere in giro gli altri, e purtroppo questo non mi ha aiutata, io e alcune compagne eravamo spesso prese di mira e rimanevamo in disparte. Una volta concluse le medie ho deciso di andare al liceo perchè, malgrado le mie difficoltà a relazionarmi, avevo buoni voti, ma era tutto più complicato, soprattutto le materie scientifiche, perciò non me la sono sentita di proseguire. Tuttavia i compagni del liceo erano bravi e gentili ed ero riuscita a relazionarmi con tre compagne, che erano diventate mie amiche. Il destino ha però voluto dividere le nostre strade (anche perchè loro sono poi andate all’università) e ci siamo perse di vista. In seguito avrei voluto iniziare un apprendistato nel settore farmaceutico, ma purtroppo non sono riuscita a trovare un posto di lavoro perchè durante i colloqui di assunzione e le prove pratiche andavo in ansia. Per questo motivo venivo sempre scartata. Con il tempo ho capito che neanche questa era la mia strada e ho iniziato così una scuola di commercio a tempo pieno. All’inizio non conoscevo nessuno e rimanevo spesso in disparte, poi sono riuscita a relazionarmi con due compagne, ma alla fine della scuola ci siamo perse di vista. Durante la scuola commerciale sono riuscita a parlare un po’ di più anche con i maestri e a rispondere alle interrogazioni orali. Alla fine, malgrado l’ansia, ho affrontato gli esami ottenendo il diploma con buoni voti e la maturità commerciale.
Le difficoltà, però, non erano finite, anzi tutt’altro, perchè avrei dovuto in seguito trovare un posto di lavoro. Molte ditte mi hanno scartata a priori (non ho potuto fare nemmeno un colloquio conoscitivo), altre invece mi hanno dato la possibilità di fissare un incontro con il/la responsabile dell’ufficio. Non tutti i colloqui sono andati a buon fine, ma con alcune persone mi sono trovata più a mio agio e sono riuscita a farmi coraggio, così da farmi conoscere meglio. Ho potuto così svolgere diversi stage/esperienze lavorative. Tutti questi impieghi, però, erano sempre stipulati con un contratto a tempo determinato tramite il quale, una volta scaduto, venivo lasciata a casa. Ciononostante, con il passare del tempo, ho acquisito maggior dimestichezza e, nonostante l’ansia e le mie insicurezze, ho sempre cercato di fare del mio meglio, anche nella collaborazione con i colleghi (anche se non sempre ci riuscivo). Malgrado ciò mi sono sempre sentita “sbagliata”, proprio perchè alla fine, nonostante il mio impegno, per un motivo o per l’altro venivo sempre lasciata a casa. Per acquisire maggior sicurezza e fiducia in me stessa, ho pensato che anche delle esperienze all’estero mi avrebbero fatto bene, visto che amo viaggiare. Perciò, prima della pandemia, ho svolto tre soggiorni linguistici, uno in Inghilterra e due in Germania. Inizialmente non è stato facile ambientarmi in un posto nuovo, dove le persone non parlano la mia stessa lingua, come pure non è stato facile orientarmi in una città che non conoscevo. Con il passare del tempo, però, andava sempre meglio e mi sentivo più sicura. In classe, nelle prove scritte andavo bene, mentre nelle interrogazioni orali o quando dovevo parlare tedesco con la mia compagna di banco avevo sempre un po’ d’ansia e soprattutto qualche insicurezza, non sapendo se avevo pronunciato correttamente la frase, difatti non sempre mi capivano, ma provavo comunque a dire qualcosa. Tutto sommato sono state delle belle esperienze, utili e istruttive. È sempre una gran bella emozione per me viaggiare e vedere posti nuovi, sono dei ricordi che rimarranno per sempre dentro di me. In questi anni ho anche avuto la fortuna di incontrare un ragazzo comprensivo e sensibile, con il quale ho iniziato una relazione. Se penso a me oggi, non vedo una donna cambiata drasticamente, in certi momenti sono ancora ansiosa e insicura, sensibile ma comunque forte, che non si arrende. Sono una donna che cerca sempre di migliorarsi, senza scoraggiarsi, e di vedere il lato positivo delle cose. Il sole sta dentro di noi, anche quando fuori piove. Non smetterò mai di sognare un mondo migliore e una vita più semplice per tutti, senza ingiustizie o egoismo ma piena di persone che sanno aiutare e, soprattutto, amare.
Oggi ho un nuovo lavoro in ufficio, mi trovo bene (malgrado le mie insicurezze) e ho un buon rapporto anche con i colleghi. Cerco di preoccuparmi meno del giudizio degli altri (anche se a volte è difficile) e di non pensare al fatto che un giorno o l’altro potrei essere nuovamente lasciata a casa. Io penso che solo noi sappiamo chi siamo veramente, guardandoci dentro e capendo quanto valiamo. In realtà nessuno è sbagliato, come pure nessuno è perfetto. Tutti abbiamo dei pregi e dei difetti e nessuno merita di essere “scartato”, come purtroppo spesso e volentieri accade nel mondo del lavoro. Tutti meritano una seconda chance, perchè nessuno deve sentirsi “sbagliato”!
Quando ero più giovane avevo il mutismo selettivo.
La mia testardaggine mi ha aiutato molto, così come mia madre che ha sempre fatto in modo di continuare a spingermi. Anche piccole cose come chiedere acqua alla caffetteria invece di costringerla a farlo per me. Volevo chiederle, e l’ho fatto, ma mi ha fatto capire che era davvero qualcosa che dovevo fare per me stessa. Non importa quanto tempo ho passato cercando di convincerla a farlo per me, quando è stato fatto – ero orgogliosa di me stessa. Piccoli passi è tutto.
Non c’era abbastanza consapevolezza sul Mutismo Selettivo, non a scuola e non con i professionisti. Così l’abbiamo fatto da soli.
Il passo più grande e più importante è lasciare la tua zona di comfort, e questo vale per qualsiasi cosa nella vita – incluso il Mutismo Selettivo. Nulla cambierà se non esci dalla tua zona di comfort.
Non è possibile sentirsi a proprio agio per tutta la vita se vuoi cambiare qualcosa! È un viaggio difficile, ma ne vale la pena.
Ho fatto quello che pensavo fosse impossibile, e so che puoi farlo anche tu!
Scritto dalla modella di successo, YouTuber e blogger : Marte Fredriksen
Testimonianza personale di Natasha Scarlett Dale sul suo Blog al seguente indirizzo
I am not shy; I have Selective Mutism